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Guida al consolidamento debiti per cattivi pagatori 2024

Quando ricorrere ai prestiti per consolidamento

Il consolidamento debiti per cattivi pagatori è un prestito che consente di far confluire più finanziamenti in un’unica rata mensile, andando così a risparmiare e potendo ottenere ulteriore liquidità. In altre parole, i prestiti per il consolidamento debiti sono una soluzione ideale per quanti desiderano semplificare la gestione del bilancio familiare.

Strumento che consente di eliminare i vari pagamenti mensili, accorpando tutti i prestiti in corso in uno solo. Opzione che consente quindi di far fronte ad una sola rata mensile, più leggera rispetto ai pagamenti periodici a cui si sarebbe dovuto far fronte altrimenti.

Tuttavia questo non è l’unico vantaggio dei prestiti consolidamento debiti. Oltre alla possibilità di rendere più semplice la gestione dei vari pagamenti, va considerato ance il fatto che in questo modo i termini per il rimborso dei vari debiti contratti, si allunga ulteriormente.

Pro e contro del consolidamento debiti

Rientrando nella categoria dei prestiti personali infatti, il consolidamento debiti può durare anche fino a 120 mesi (10 anni). Il tasso solitamente è fisso.

Non solo. Sottoscrivendo un finanziamento di questo tipo è possibile anche ottenere nuova liquidità. Le iniezioni di liquidità derivanti dai prestiti per consolidamento possono arrivare anche fino a 30 mila euro.

Opzione che però risulta percorribile solo a condizione che il richiedente sia in possesso delle garanzie necessarie. Solitamente i prestiti per il consolidamento dei debiti non prevedono la presentazione di garanzie reali. Si basano invece sulla presenza di un reddito fisso da lavoro, che deve risultare adeguato a garantire il regolare rimborso delle rate di ammortamento.

Tuttavia in alcuni casi, banche e finanziarie possono richiedere la presentazione di garanzie aggiuntive. Di norma le più accettate sono la firma di un garante o la sottoscrizione di un’ipoteca sulla casa. È necessario però precisare che in linea di massima la richiesta di garanzie aggiuntive avviene solo a fronte di erogazioni di nuova liquidità riguardanti somme particolarmente elevate.

Quando si analizzano i pro e i contro dei prestiti per consolidamento debiti bisogna anche considerare che allungare i tempi per il rimborso dei finanziamenti contratti ha dei lati negativi.

Andando ad allungare il piano di ammortamento infatti si pagheranno inevitabilmente più interessi. Senza considerare che il consolidamento debiti comporta l’accensione di un nuovo prestito e di conseguenza, il pagamento di nuove spese di apertura.

Ovviamente poi vanno considerati anche i costi accessori che andranno corrisposti per il nuovo finanziamento, dopo aver sostenuto le varie spese accessorie per i prestiti che si vanno ad estinguere.

Ora che abbiamo fatto il punto sui finanziamenti per il consolidamento vediamo quali sono le condizioni del consolidamento debiti per cattivi pagatori? Ecco le indicazioni per richiederlo.

Come consolidare i debiti se cattivi pagatori

È possibile fare richiesta per il consolidamento debiti per cattivi pagatori? Anche se il rifinanziamento è un’opzione ad hoc per chi versa in difficoltà economiche, può essere difficile per un soggetto segnalato al CRIF come cattivo pagatore procedere con la richiesta di questa tipologia di prestito, in quanto finanziarie e istituti di credito spesso non concedono finanziamenti a chi ha più di due rate insolute.

Tuttavia il consolidamento debiti per cattivi pagatori, proprio come accade per quanti hanno un buon profilo reddituale, si configura come un normale prestito personale. Di conseguenza, se per un lavoratore dipendente è più semplice ottenere un prestito per il consolidamento debiti, la situazione cambia per chi ha avuto problemi con il pagamento di un prestito passato.

Ricordiamo infatti, che basta non aver rimborsato regolarmente una o due rate di ammortamento per essere segnalati come cattivi pagatori nei database SIC. E una volta etichettato come cattivo pagatore, il soggetto incontra difficoltà nell’accesso a nuova liquidità.

Quali sono le alternative per i cattivi pagatori

Ma quali sono le soluzioni per ottenere prestiti per il consolidamento debiti per cattivi pagatori? I soggetti segnalati al CRIF e intenzionati ad accorpare più finanziamenti in un’unica rata hanno a disposizione le seguenti scelte:

  • Cessione del quinto
  • Prestito con delega di pagamento (riservato a dipendenti pubblici)
  • Prestiti cambializzati.

Mentre la cessione del quinto e i prestiti con delega sono alternative sicure per il beneficiario, i prestiti con cambiali sono caratterizzati da un tasso di rischio molto più alto. Nei primi due casi infatti si tratta di finanziamenti che consentono di trattenere le rate direttamente alla fonte, decurtando la somma mensile dalla busta paga o dall’assegno pensionistico.

In questo modo quindi il rischio di insolvenza viene praticamente azzerato. La conseguenza diretta è rappresentata dal fatto che il tasso d’interesse risulta piuttosto basso. Tuttavia non bisogna credere che la presenza di un reddito fisso da cui decurtare la rata sia l’unico elemento posto a garanzia dei prestiti su cessione del quinto e con delegazione di pagamento.

Tali finanziamenti prevedono infatti anche la presenza di una polizza obbligatoria che copra contro il rischio di morte e di perdita del posto di lavoro del beneficiario. Per i dipendenti è previsto anche l’obbligo di porre il TFR a garanzia de rimborso. Mentre per i pensionati viene vincolata la pensione ancora spettante.

I prestiti con cambiali

Diversa invece la questione per i prestiti con cambiali. Prodotti che solitamente vengono scelti dai lavoratori autonomi, che non possono beneficiare della cessione del quinto poiché non sono titolari una busta paga.

Come si evince dal nome, i prestiti cambializzati prevedono la presenza di cambiali predatate che corrispondono alle rate di rimborso. Solitamente i pagamenti hanno cadenza mensile e importo costante.

Il tasso d’interesse è fisso. Data la maggiore rischiosità del finanziamento, però, è sensibilmente più alto di quelli previsti per i tradizionali prestiti personali o per la cessione del quinto. Questo perché banche e finanziarie tendono a tutelarsi da un maggiore rischio di insolvenza applicando tassi di interesse più alti.

Tuttavia anche in caso di mancato pagamento l’istituto di credito è ben tutelato. Data l’esecutività delle cambiali infatti nel caso in cui il beneficiario del prestito non riesca a rimborsare regolarmente le rate di ammortamento, scatta il pignoramento dei beni. La banca o finanziaria che concede il prestito ha infatti la possibilità di richiedere il pignoramento a fronte del ritardo di una o più cambiali.

In tal caso, sempre grazie alla presenza delle cambiali, la procedura di espropriazione avviene in tempi molto brevi. Prima di sottoscrivere un prestito consolidamento debiti per cattivi pagatori con cambiali quindi è consigliabile essere certi di riuscire a rimborsare le rate entro le scadenze previste.

I criteri da soddisfare per ottenere il rifinanziamento

Ma quando è possibile ottenere il rifinanziamento dei debiti? L’opzione del consolidamento debiti per cattivi pagatori prevede il soddisfacimento dei seguenti criteri:

  • Piano di ammortamento caratterizzato da una durata non inferiore ai 10 anni.
  • Tasso d’interesse inferiore rispetto a quello medio dei vari finanziamenti già in corso.
  • Stipula di una polizza assicurativa sulla vita, avente l’obiettivo di garantire il versamento delle rate in caso di decesso del beneficiario.

Esempio di consolidamento e conteggio estintivo

Per avere le idee più chiare in merito al funzionamento del prestito consolidamento debiti per cattivi pagatori si può fare una rapida simulazione concreta.

Prendendo come esempio il caso di un soggetto segnalato al CRIF e con a carico 10.000€ di rate insolute da rimborsare, si avrà una rata mensile di consolidamento pari a circa 600€. Questo rende necessaria, in caso di scelta della cessione del quinto, la ricezione da parte del beneficiario del finanziamento di un reddito mensile netto pari a 3.000€.

La richiesta del consolidamento debiti implica chiaramente il pagamento del conteggio estintivo totale dell’ammontare dei finanziamenti in corso (si tratta di un passaggio obbligatorio per poter calcolare l’importo delle rate sulla base del nuovo piano di ammortamento).

Il conteggio estintivo altro non è che la somma da restituire all’istituto di credito o alla finanziaria per la risoluzione del debito, questo dopo essere entrati in possesso del capitale necessario in seguito al finanziamento per consolidamento debiti.

Alla somma del conteggio estintivo devono essere aggiunti i dietimi d’interessi, ossia gli interessi giornalieri sul capitale residuo calcolati nel periodo che intercorre tra il pagamento dell’ultima rata e il versamento del conteggio estintivo.

A questa cifra va infine sommata la penale estintiva che, considerando il già ricordato importo di 10.000€, non può superare i 100€, ossia l’1% del capitale residuo.

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