prestiti personali per casalinghe
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Ecco come avere prestiti personali per casalinghe nel 2024

Condizioni del prestito per casalinghe

Le casalinghe hanno un ruolo determinante all’interno della società in cui viviamo. Nonostante non ricevano alcun reddito infatti queste donne si occupano di gestire e curare la loro casa e i loro figli. Per questo è giusto che anche le appartenenti a questa categoria possano accedere al credito, ricorrendo ai prestiti personali per casalinghe.

Tuttavia, quando si parla di prestiti personali è necessario ricordare che nessun istituto di credito concede un finanziamento a chi non ha alcuna garanzia. In tal caso infatti non vi sarebbe, per la banca, alcuna certezza di rientrare in possesso della somma concessa.

I prestiti personali per casalinghe mirano a coniugare le esigenze di entrambe le parti. Una sfida che mira ad una più equa e giusta distribuzione del credito. Finanziamenti che rappresentano una soluzione di accesso al credito per tutte le donne che non possono vantare un reddito dimostrabile. A condizione però che siano in possesso di garanzie alternative alla busta paga.

I prestiti per le casalinghe rientrano infatti nella categoria dei prestiti senza busta paga. Questo perché di fatto si tratta di prestiti accessibili ad una tipologia di lavoratori atipica.

Come ottenere il finanziamento

Negli ultimi anni i prestiti personali per casalinghe hanno registrato un’enorme crescita. Ragione per cui banche e finanziarie hanno introdotto nella propria offerta prodotti pensati per rispondere alle esigenze di queste donne. Sono molte infatti le casalinghe che scelgono di ricorrere a un finanziamento per far fronte a spese improvvise o particolari esigenze familiari.

Ma come ottenere un finanziamento? Una delle soluzioni più semplici per ottenere prestiti personali per casalinghe è quella di poter vantare un entrata fissa, ad esempio un assegno di mantenimento percepito in seguito ad una separazione. In tal caso se l’entità dell’assegno risulta sufficiente a garantire il regolare pagamento delle rate del prestito, non sarà richiesta la presentazione di ulteriori garanzie.

Allo stesso modo, le casalinghe che percepiscono una piccola entrata fissa, derivante magari da qualche lavoretto, possono ottenere un finanziamento senza particolari difficoltà. Ovviamente anche in questo caso è fondamentale che l’entrata sia sufficiente a garantire la restituzione delle rate mensili e il rispetto delle scadenze previste per i pagamenti.

Prestiti con garante

Tuttavia non sempre le casalinghe possono contare su un garante o vantare una piccola rendita. In tal caso è necessario ricorrere a un prestito con garante, ossia a un soggetto terzo che si impegna aa garantire il rimborso delle rate di ammortamento. In altre parole, il garante interviene in caso di insolvenza da parte del debitore.

Ai fini dell’accesso al credito la banca o finanziaria che concede il finanziamento valuta il profilo creditizio del garante. È fondamentale che questo soggetto possa vantare un reddito fisso dimostrabile e che risulti finanziariamente affidabile.

In altre parole, il garante non deve risultare segnalato come cattivo pagatore nei database del SIC a causa di ritardi nei pagamenti di un passato prestito. Non solo. Il soggetto che si propone come garante non deve aver subito protesti o pignoramenti.

I requisiti da rispettare

Altro fattore che viene preso in esame è il contratto di lavoro vantato dal garante. Ovviamente il prestito verrà concesso più facilmente se questo è a tempo indeterminato e se il garante è assunto presso una pubblica amministrazione.

Se invece il garante è un dipendente privato, prima di decidere se concedere o no il finanziamento l’istituto di credito valuta la situazione economica e patrimoniale dell’azienda presso cui è assunto.

Diversa invece la questione se il garante è un lavoratore autonomo. Ipotesi in cui la banca o finanziaria prende in esame non solo l’ultima dichiarazione dei redditi ma anche quelle precedenti. Solitamente, i prestiti ai lavoratori autonomi vengono concessi più facilmente se il soggetto è titolare di una polizza sulla vita.

Ricordiamo che di norma a ricoprire il ruolo di garante è un familiare del richiedente, nel caso dei prestiti personali per casalinghe si tratta quasi sempre il marito. Tuttavia questo non è un requisito imposto dalle banche. Per gli istituti di credito infatti è sufficiente che il garante sia in possesso dei requisiti di cui sopra.

Altre garanzie alternative alla busta paga

Le casalinghe che non possono contare su un garante o su una piccola rendita hanno tuttavia la possibilità di ottenere liquidità ricorrendo a delle soluzioni alternative. Innanzitutto, quanti sono proprietari di un immobile possono ricorrere a un prestito personale con ipoteca immobiliare.

In tal caso quindi sarà la casa a rappresentare la garanzia del rimborso delle rate. E nell’eventualità in cui il beneficiario non riesca a rimborsare le rate, l’immobile passa alla banca. L’istituto si occuperà poi di mettere all’asta l’immobile al fine di rientrare in possesso del capitale erogato.

Ricordiamo inoltre che le casalinghe in cerca di liquidità possono anche ricorrere ai prestiti su pegno. Ipotesi che prevede il possesso di un bene di valore, che viene posto a garanzia del prestito. La somma finanziabile varia a seconda del valore commerciale di tale bene. In linea di massima non si eccede la soglia di 2 mila euro.

Per quanto riguarda il piano di ammortamento solitamente banche e finanziarie erogano prestiti con una durata massima di 12 mesi. In alcuni però casi è possibile ottenere anche finanziamenti più lunghi.

I documenti da presentare

Passiamo infine alla questione dei documenti da presentare. Quando si richiedono prestiti personali per casalinghe, a prescindere dalla garanzia utilizzata, è necessario presentare una serie di documenti.

Solitamente sono richiesti la carta d’identità, il codice fiscale e i documenti attestanti il reddito o la proprietà del bene che si desidera portare come garanzia.

In linea di massima l’esito della richiesta viene comunicato nel giro di 10 giorni dalla presentazione della suddetta documentazione. Periodo durante il quale la banca effettuerà tutta una serie di accertamenti in merito alla posizione reddituale del richiedente. Fanno tuttavia eccezione i prestiti su pegno, che prevedono l’erogazione della somma in tempi brevissimi.