Cos’è un finanziamento a tasso zero
Molto spesso si sente parlare di prestiti a tasso zero, specie nel settore del credito al consumo, ma sono in pochi a sapere effettivamente di cosa si tratta. Nel nostro approfondimento ci concentreremo su questa particolare tipologia di prodotto, così da fare chiarezza su cosa siano i finanziamenti tasso zero.
Per capire cos’è un finanziamento a tasso zero è necessario innanzitutto avere ben chiara la differenza tra TAN (Tasso Annuo Nominale) e TAEG (Tasso Annuale Effettivo Globale). Il primo è il tasso di interesse che viene applicato al prestito e rappresenta l’interesse annuo che il cliente deve corrispondere al finanziatore ogni dodici mesi.
Il TAEG invece è un tasso virtuale che indica il costo complessivo del prestito, includendo tasso di interesse e tutte le altre le spese legate al finanziamento (spese di apertura, gestione, incasso rata, ecc.). Quando si parla di finanziamenti tasso zero, quindi, si fa riferimento all’azzeramento del TAN. Ciò significa che il beneficiario del prestito non dovrà pagare alcun interesse sulla somma concessa. Questo però non significa che il finanziamento non abbia costi.
Tasso zero: Tan e Taeg
Anche se il TAN è zero, il TAEG non potrà mai essere azzerato, poiché vi sono degli oneri legati al prestito che non possono essere evitati, ad esempio le spese di apertura. Capita spesso, infatti, che le spese di istruttoria della pratica siano interamente a carico del richiedente, andando quindi a contribuire al TAEG.
Ma quando si usano i finanziamenti tasso zero? Si tratta di una tipologia di finanziamento molto utilizzata negli ultimi anni, in seguito al rallentamento dell’economia che ha eroso il potere d’acquisto degli italiani. Il principale capo di applicazione è l’acquisto dei beni di consumo, come elettrodomestici, televisioni, cellulari, ecc. è possibile anche ottenere un tasso zero per l’acquisto di un’auto, ma è molto raro.
Finanziamenti tasso zero, quando non sono convenienti
Spesso però i finanziamenti tasso zero nascondono delle clausole che possono far aumentare i costi associati all’apertura del prestito. Ad esempio è pratica comune che per sottoscrivere un prestito a tasso zero il richiedente debba aprire un conto presso l’istituto. In questi casi viene proposto un conto corrente con elevate spese di gestione che, in qualche modo, consentono all’istituto di rientrare del mancato guadagno dovuto al tasso zero del finanziamento.
È piuttosto frequente anche che i finanziamenti tasso zero siano accompagnati da assicurazioni obbligatorie contro il rischio di insolvenza. In questo caso è fondamentale valutare l’entità del premio assicurativo e calcolare la sua incidenza sul totale dell’importo finanziato.