prestiti enam inpdap
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Piccoli prestiti Enam Inpdap agevolati per insegnanti e docenti

Piccoli prestiti Inpdap ex Enam

L’Enam, Ente Nazionale di Assistenza Magistrale, era l’ente previdenziale di riferimento per gli insegnanti statali. Ente che è stato soppresso ed è confluito nell’Inpdap a partire dal 31 luglio 2010. L’Inpdap è però stato soppresso a sua volta, nel 2012, ed accorpato all’Inps. È questo quindi l’Istituto a cui devono rivolgersi quanti desiderano richiedere i prestiti Enam Inpdap.

Dato che è subentrato in tutti i rapporti che in passato facevano capo all’Inpdap e all’Enam, l’Inps si occupa non solo della previdenza dei propri iscritti ma anche di fornire prestazioni assistenziali e creditizie. Tra queste figurano, appunto, anche i prestiti Enam Inpdap. Finanziamenti a condizioni agevolate dedicati a docenti e insegnanti del settore statale.

Vediamo quindi nel dettaglio quali sono le condizioni e i requisiti dei prestiti Enam, noti anche con il nome di piccoli prestiti Gestione Assistenza Magistrale.

Chi può ottenerli

Iniziamo ad analizzare la questione prestiti Enam Inpdap parlando dei requisiti da soddisfare per l’accesso al credito. Possono ottenere i finanziamenti esclusivamente gli insegnanti e i docenti iscritti alla Gestione ex Enam (Gestione Assistenza Magistrale) dell’Inps.

Ai fini dell’accesso al credito è necessario che il richiedente sia in attività di servizio e che gli rimangano almeno due anni prima di poter andare in pensione. Rientrano quindi nella platea dei beneficiari tutti gli iscritti ex Enam che soddisfano i suddetti requisiti.

Nello specifico possono ottenere i piccoli prestiti Inpdap ex Enam quanti rientrano nelle seguenti categorie.

  • Insegnanti di scuole dell’infanzia e delle scuole primarie assunti con contratto a tempo indeterminato.
  • Dirigenti scolastici provenienti dal ruolo che in passato era quello dei direttori didattici.
  • Docenti di religione Cattolica assunti presso scuole dell’infanzia o scuole primarie e soggetti all’applicazione di ritenute ex Enam.
  • Direttori dei servizi amministrativi e generali provenienti dalla legge n. 1213/1967 e soggetti all’applicazione di ritenute ex Enam.

Importi e rimborso dei prestiti Inpdap per insegnanti

La somma finanziabile del prestito per insegnanti ex Enam viene definita in base all’entità dello stipendio mensile percepito dall’insegnante. Non è possibile ottenere somme superiori a due mensilità dello stipendio in godimento al momento della richiesta.

Ai fini del calcolo della somma finanziabile è considerato lo stipendio mensile comprensivo degli assegni a carattere fisso e continuativo. Durante la fase di istruttoria del prestito l’Inps verifica l’effettiva entità dell’importo dello stipendio mensile del richiedente. Controllo che avviene tramite la verifica del cedolino dello stipendio.

Il rimborso del prestito avviene con un piano di ammortamento a rate mensili. Il finanziamento dura 24 mesi e le rate sono decurtate direttamente dalla busta paga del beneficiario. La detrazione della rata avviene ad opera delle Ragionerie territoriali dello Stato. Ente che si occupa anche di versare la rata all’Inps.

Per quanto attiene al tasso di interesse, il Tan è fisso all’1,50%. L’Inps trattiene inoltre dall’importo lordo del finanziamento una quota pari all’1% per il pagamento delle spese di amministrazione e del fondo di garanzia.

Finalità dei piccoli prestiti

Ricordiamo infine che i piccoli prestiti Enam Inpdap sono prodotti finalizzati. In altre parole, il finanziamento viene concesso dall’Inps solo per far fronte a specifiche spese. Riportiamo di seguito le finalità previste dall’Inps per la concessione dei prestiti per insegnanti e docenti.

  • Nascita o adozione di un figlio;
  • matrimonio del richiedente o di un figlio;
  • morte di un familiare;
  • gravi malattie del richiedente o dei familiari;
  • acquisto della casa;
  • mutuo in corso per l’acquisto della prima casa;
  • spese per la manutenzione straordinaria della casa;
  • cure odontoiatriche del richiedente o di un familiare a carico;
  • cambio di residenza del richiedente;
  • acquisto di un’auto;
  • frequenza di corsi universitari da parte del richiedente o dei suoi figli;
  • eventi straordinari che non rientrano tra le finalità sopraindicate.