prestiti per dipendenti statali
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Prestiti per dipendenti statali: le migliori proposte

Prestiti per dipendenti statali Inpdap su cessione del quinto

I dipendenti statali godono di un canale agevolato per l’accesso al credito grazie ai finanziamenti agevolati erogati dall’Inps. Con la soppressione dell’Inpdap (definita dal decreto Salva Italia varato dal Governo Monti) tutte le pratiche erogate nei confronti di dipendenti e pensionati della Pubblica Amministrazione sono passate di competenza della Gestione Dipendenti Pubblici dell’Inps.

Tra queste troviamo i prestiti ex Inpdap, linee di credito a condizioni agevolate che possono essere erogate direttamente dall’Inps o da enti di credito convenzionati con l’Istituto. I prestiti erogati dall’ente tramite il Fondo credito Inps (la Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali) sono detti diretti, mentre quelli concessi da banche e finanziarie in convenzione prendono il nome di prestiti garantiti.

Piccoli prestiti per dipendenti statali

I finanziamenti Inps ex Inpdap si distinguono in piccoli prestiti e prestiti pluriennali. I piccoli prestiti sono finanziamenti concessi dall’Inps a dipendenti e pensionati della Gestione Dipendenti Pubblici iscritti al Fondo credito dell’Inps per far fronte a improvvise e urgenti necessità economiche.

Il piano di ammortamento è a rata costante e può durare 1, 2, 3 o 4 anni. Il tasso di interesse è fisso per l’intera durata del rimborso al 4,25% e l’importo finanziabile varia a seconda della durata del prestito e allo stipendio percepito dal richiedente. Per ogni anno di rimborso, il richiedente può ottenere una somma pari a due mensilità medie nette percepite. Importo che, in caso di altre cessioni in corso, si riduce a una mensilità per ogni anno di durata del finanziamento.

Il rimborso del credito avviene tramite cessione del quinto dello stipendio o della pensione. L’importo massimo della rata non può superare la quinta parte (20%) dello stipendio o della pensione del richiedente al netto delle tasse.

Prestiti per dipendenti statali per l’acquisto di beni e servizi: i prestiti pluriennali

Troviamo poi i prestiti pluriennali, che a differenza dei piccoli prestiti possono essere concessi sia dall’Inps che da enti in convenzione. In quest’ultimo caso, l’ente previdenziale si impegna solo a garantire il credito dal rischio di riduzione dello stipendio, perdita del posto di lavoro senza diritto alla pensione e morte del debitore.

In base alle convenzioni sottoscritte con l’Inps, inoltre, gli istituti di credito si impegnano ad applicare ai finanziamenti tassi di interesse ridotti rispetto alle medie di mercato. Mentre i piccoli prestiti rientrano nella categoria dei prestiti personali, quelli pluriennali sono finanziamenti finalizzati all’acquisto di beni o servizi.

Proprio per questo, l’Inps eroga prestiti pluriennali diretti solo a fronte di documentate necessità rientranti nelle casistiche previste dal Regolamento Prestiti Inps. La durata (che può essere quinquennale o decennale) e l’importo finanziabile del prestito sono definiti in base alla motivazione per cui viene richiesto il finanziamento, come stabilito dal Regolamento Prestiti. Il tan è fisso al 3,50%.

Possono accedere ai prestiti pluriennali diretti esclusivamente i pensionati e dipendenti della Gestione Dipendenti Pubblici iscritti da almeno quattro anni al Fondo credito dell’Inps con un’anzianità di servizio utile alla pensione non inferiore a quattro anni. Per gli iscritti in servizio è richiesta la presenza di un contratto di lavoro a tempo indeterminato.