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Prestiti personali pensionati Inps: quali sono e perché sceglierli

L’Inps consente agli iscritti che percepiscono un trattamento pensionistico di richiedere prestiti per finalità differenti. Tra i prodotti in questione si distinguono i prestiti personali pensionati Inps.

Prestito personale per pensionati: la soluzione per gli iscritti alla Gestione Dipendenti Pubblici

Tra i prestiti personali pensionati Inps è possibile trovare diversi prodotti. Uno dei più interessanti è il piccolo prestito Inps ex Inpdap, una soluzione per gli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali.

In questo caso il piano di ammortamento è compreso tra i 12 e i 48 mesi e la cifra massima richiedibile è pari a otto mensilità di pensione, nel limite del quinto cedibile. Il tasso è fisso per tutta la durata del piano di rimborso ed è pari al 4,25%. Il cliente deve considerare anche la presenza di un onere amministrativo pari allo 0,50% della cifra richiesta.

Prestito personale per pensionati ex IPost: ecco cosa sapere

Parlare di prestiti personali pensionati Inps vuol dire considerare anche le soluzioni per gli iscritti all’ex IPost, l’ente che, fino al 2011 e all’entrata in vigore della Riforma Monti – Fornero, si occupava di erogare prestazioni previdenziali ai dipendenti del gruppo Poste Italiane e delle società ad esso correlate. Adesso il suddetto ente è stato accorpato nell’Inps.

Per quanto riguarda le alternative di accesso al credito disponibili è bene ricordare che il riferimento primario è la cessione del quinto della pensione.

Cessione del quinto: le regole da seguire

I prestiti per i pensionati ex IPost vedono in primo piano la cessione del quinto, un riferimento fondamentale da considerare quando si approfondiscono le soluzioni di prestiti personali pensionati Inps. Prima di richiederla è bene ricordare alcune regole.

Una delle più importanti riguarda la necessità di presentare all’istituto di credito la comunicazione di quota cedibile, un documento fornito dall’Ente sul quale viene specificato l’ammontare della rata massima decurtabile ogni mese prima dell’erogazione del trattamento.

In questo caso è bene ricordare su quali punti si basa. Il primo è il limite del quinto cedibile. La rata rimborsata ogni mese non deve superare il 20% dell’ammontare del trattamento. Il secondo è la salvaguardia del trattamento minimo.

In caso di pensioni particolarmente basse, infatti, si può applicare una rata inferiore al 20%, con l’obiettivo di non intaccare la somma del trattamento minimo Inps – l’ammontare è stabilito di anno in anno – necessario per condurre una vita dignitosa.

Cessione del quinto pensionati Inps: specifiche finali

Concludiamo questa breve guida dedicata ai prestiti personali pensionati Inps ricordando che la cessione del quinto della pensione è caratterizzata da un tasso fisso per tutta la durata del piano di ammortamento e inferiore alla soglia anti usura.

Il rimborso può avvenire in massimo 120 mesi, ma per pensionati di età particolarmente avanzata si può abbassare la durata limite a 60 mesi.