Caratteristiche del piccolo prestito Inpdap dipendenti pubblici
Con la soppressione dell’Inpdap decretata dal Decreto Salva Italia del Governo Monti, tutti i servizi offerti dall’ente per la previdenza del pubblico impiego sono passati all’Inps. L’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale oltre che a garantire i trattamenti previdenziali si occupa dell’erogazione dei prestiti Inpdap, particolari finanziamenti agevolati rivolti a dipendenti e pensionati del settore pubblico.
I prestiti Inpdap (oggi conosciuti come prestiti Inps ex Inpdap) si dividono in piccoli prestiti e prestiti pluriennali. I primi sono erogati dall’Inps tramite il proprio Fondo di credito, mentre i prestiti pluriennali possono essere erogati sia dall’Inps che da finanziare convenzionate.
Il piccolo prestito Inpdap permette agli iscritti di ottenere in prestito somme piuttosto esigue, con le quali far fronte a improvvise e urgenti necessità dell’iscritto. La prestazione può essere erogata in contanti, presso la banca cassiera dell’Istituto, oppure tramite bonifico sul conto corrente del beneficiario.
Il rimborso del prestito avviene con un piano di ammortamento a rate mensili costanti. Il tasso di interesse appiccato è fisso per tutta la durata del finanziamento e il metodo di rimborso è quello della cessione del quinto. La rata mensile viene infatti decurtata dallo stipendio del beneficiario ad opera dell’Inps. La prima rata è trattenuta il secondo mese successivo all’erogazione della somma.
Piccolo prestito Inpdap doppia mensilità e durata
A chi sono rivolti i piccoli prestiti Inpdap? Possono ottenere i piccoli prestiti Inpdap esclusivamente i dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Questi finanziamenti possono avere una durata pari a 12, 24, 36 o 48 mesi. L’importo massimo erogabile viene definito in base all’estensione del piano di ammortamento.
Sottoscrivendo un piccolo prestito di durata annuale, ad esempio, l’iscritto Inpdap può ottenere una somma pari a una mensilità media dello stipendio percepito (o della pensione) al netto delle tasse. Se il richiedente non ha in corso altri prestiti su cessione del quinto, è possibile ottenere un importo massimo pari a due mensilità medie nette percepite, fermo restando il limite della quota cedibile applicato ai pensionati.
Allo stesso modo un prestito di durata biennale avrà come importo massimo erogabile una cifra pari a due mensilità percepite dal richiedente. I prestiti con durata triennale permettono quindi di accedere a somme pari a 3 mensilità medie nette e i quadrienni consentono di ottenerne 4. In assenza di altre cessioni del quinto tali importi possono essere raddoppiati.
Tassi e domanda di piccolo prestito Inpdap
Ai piccoli prestiti Inpdap viene applicato un tasso di interesse pari al 4,25%, un’aliquota per le spese di amministrazione (0,5%) e una quota per il fondo rischi definita in base all’età del richiedente.
Come presentare domanda? Gli iscritti alla Gestione dipendenti pubblici in attività di servizio possono inoltrare la richiesta, redatta sugli appositi modelli disponili sul sito ufficiale dell’Inps, tramite l’amministrazione di appartenenza.
I pensionati invece devono comunicare le istanze per via telematica utilizzando il portale Inps. Sullo stesso sito sono disponibili i manuali per gli utenti contenenti tute le indicazioni per eseguire la procedura di inoltro telematizzato. Alla domanda di finanziamento non è necessario allegare alcuna documentazione di spesa o certificato medico.
Piccolo prestito Inpdap rinnovo
Gli iscritti alla Gestione dipendenti pubblici possono ottenere il rinnovo del piccolo prestito solo a condizione che sia trascorso un periodo minimo di ammortamento, pari a 6 mesi per i prestiti annuali, 12 per i biennali, 18 per i triennali e 24 per i quadriennali.
Ricordiamo infine che in caso di morte del mutuatario o di sopravvenuta invalidità, assoluta o permanente, contratta in servizio o per causa di servizio, l’istituto non procede al recupero del debito residuo.