Le modifiche apportate al Regolamento Inps
A partire dal primo ottobre 2013 è entrato in vigore il nuovo regolamento Inpdap per l’accesso ai finanziamenti agevolati. Introdotto con l’intento di fare maggiore chiarezza in merito all’accesso alle varie tipologie di finanziamenti e permettere una maggiore erogazione di denaro da parte dell’Istituto, il nuovo regolamento ha portato delle vere e proprie novità nel mondo del credito Inpdap. Ma vediamo nel dettaglio di cosa si tratta.
Nel 2013 sono stati reintrodotti i prestiti quadriennali, appartenenti alla categoria dei piccoli prestiti Inpdap, prestiti personali concessi ai dipendenti e pensionati pubblici iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Come suggerisce il nome i prestiti quadriennali hanno un piano di ammortamento di 48 mesi.
Condizioni dei piccoli prestiti quadriennali
L’importo massimo erogabile è pari a 8 mensilità medie percepite dal richiedente al netto delle. Nel caso in cui l’iscritto che richiede la prestazione abbia altri prestiti in corso, l’importo finanziabile scende a 4 mensilità medie percepite.
I dipendenti pubblici che desiderano accedere ai prestiti quadriennali possono inoltrare domanda tramite l’amministrazione di appartenenza, mentre i pensionati devono inviare le richieste per via telematizzata.
Cosa cambia per i prestiti pluriennali
Il nuovo regolamento Inpdap ha inoltre aumentato e in alcuni casi cancellato i limiti d’importo previsti per i prestiti pluriennali, in base alla causale indicata. I prestiti pluriennali sono infatti dei finitamente finalizzati concessi solo a fronte di reali e documentate necessità personali (o familiari) previste dal Regolamento Inpdap.
Tali finanziamenti possono avere durata quinquennale o decennale e sono concessi esclusivamente agli iscritti alla Gestione unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. I prestiti pluriennali si dividono in diretti e garantiti: i primi sono erogati dall’Inps tramite il proprio Fondo di credito, mentre i prestiti garantiti sono concessi da banche e finanziarie convenzionate con l’Istituto.
Ricordiamo che a differenza dei prestiti diretti, quelli garantiti possono essere concessi anche per necessità non previste dalle casistiche del regolamento.
Il nuovo Regolamento mutui
Tra i cambiamenti introdotti dal regolamentano di ottobre 2013 troviamo anche una vera e propria novità per l’accesso al credito agevolato Inpdap. Ci stiamo chiaramente riferendo alla possibilità di ottenere mutui ipotecari per l’acquisto di un immobile ad uso abitativo che diventerà la residenza del figlio dell’iscritto. L’accesso al credito in questo caso è possibile solo a condizione che il figlio intenda costituire un proprio nucleo familiare distinto da quello dei genitori.
Come molti sapranno i mutui ipotecari Inpdap consentono di accedere a somme fino 300 mila euro per l’acquisto della prima casa non di lusso. Dal 2015 inoltre è possibile ottenere mutui agevolati anche per l’acquisto di un box o di un posto auto o per finanziare opere di ristrutturazione della casa residenza.
Per i finanziamenti finalizzati all’acquisto di un box auto o posto auto la somma massima finanziabile è pari a 75 mila euro, mentre per i quelli destinati al finanziamento delle opere di ristrutturazione il limite è fissato a 150 mila euro.
Questi finanziamenti sono rivolti ai pensionati iscritti da almeno un anno alla Gestione unitaria autonoma delle prestazioni creditizie e sociali e ai dipendenti pubblici in attività di servizio assunti con contratto a tempo indeterminato.
Piano di rimborso e i nuovi tassi
Il piano di rimborso può durare 10, 15, 20, 25 o 30 anni, tranne per gli iscritti che alla data di presentazione della domanda abbiano compiuto 65 anni, per i quali la durata massima richiedibile è di 15 anni.
Il tasso di interesse applicato può essere fisso o variabile. Come stabilito dalla determinazione presidenziale n. 110 del 8 ottobre 2015 i mutui ha tasso fisso prevedono un Tan pari al 2,95% per tutta la durata dell’ammortamento.
Mentre per i finanziamenti a tasso variabile l’interesse è pari all’Euribor a 6 mesi maggiorato di 200 punti base. Per la definizione del tasso variabile fa fede il valore del tasso rilevato al 30 giugno o al 31 dicembre del semestre precedente.
Graduatorie mutui
Troviamo infine l’ultima novità introdotta dal regolamento Inpdap in vigore dal primo ottobre 2013, ossia la creazione di graduatorie al livello provinciale per l’accesso ai mutui ipotecari.
Nel caso in cui le risorse economiche stanziate dall’istituto non siano sufficienti a soddisfare tutte le richieste di mutui ipotecari per acquisito prima casa pervenute, ogni ufficio Territoriale e Provinciale forma una graduatoria, definita in base ai criteri previsti dall’art 13 del Regolamento mutui Inpdap. In questo modo i richiedenti con maggiori difficoltà saranno agevolati rispetto agli altri.