Cosa offre la surroga mutuo Banca Intesa? Quando si rimborsano le rate di un mutuo capita spesso di trovarsi in difficoltà o, semplicemente, di rendersi conto che il piano può essere più conveniente.
In questi casi si può ricorrere alla surrogazione, una fattispecie disponibile sul mercato immobiliare dal 2007 in seguito al varo della Legge Bersani.
Tra le varie proposte utili a chi vuole trasferire il mutuo da un istituto di credito a un altro senza pagare spese notarili è presente la surroga mutuo Banca Intesa.
Mutuo Domus Variabile con finalità abitativa e surroga: tutto quello che c’è da sapere
Entriamo nel vivo di surroga mutuo Banca Intesa analizzando le caratteristiche del mutuo domus variabile con finalità abitativa e surroga. Questo piano prevede la possibilità di richiedere un finanziamento pari al 95% del valore dell’immobile, fino a un massimo di 300.000€. L’importo minimo finanziabile è invece corrispondente a 30.000€.
Surroga con Banca Intesa: cosa sapere sul tasso
Per entrare ulteriormente nel dettaglio delle caratteristiche della surroga mutuo Banca Intesa è necessario prendere in esame le peculiarità del tasso. Nel caso del piano mutuo domus variabile con finalità abitativa e surroga il tasso variabile è calcolato tenendo conto del parametro Euribor 1 mese, calcolato su un lasso di tempo di 360 giorni.
Per quanto riguarda invece la durata del piano di ammortamento, ricordiamo che può essere compresa tra i 6 e i 30 anni.
Surroga mutuo tasso fisso Banca Intesa: tutte le informazioni
Documentarsi in merito a surroga mutuo Banca Intesa significa considerare anche l’esistenza di un piano di surroga a tasso fisso. Stiamo parlando nello specifico del mutuo domus fisso con finalità abitativa e surroga, un piano che consente di richiedere fino al 95% del valore dell’immobile fino a un massimo di 300.000€ e tenendo conto di un importo minimo pari a 30.000€.
Il tasso, come già specificato, è fisso per tutta la durata del finanziamento.
Le alternative alla surroga
Abbiamo tracciato le linee della surroga mutuo Banca Intesa, che rappresenta un’alternativa molto valida per migliorare la sostenibilità di un piano di ammortamento. Non è però l’unica strada, come dimostra l’esistenza della sostituzione e della rinegoziazione.
Come funzionano? La sostituzione prevede la possibilità di ridefinire ex novo le condizioni del piano di finanziamento presso un altro istituto di credito, pagando però le spese notarili e gli oneri accessori. La rinegoziazione, disponibile sul mercato dal 2008 sulla scia dell’introduzione della surroga, consente invece di discutere delle caratteristiche del piano di rimborso, senza però cambiare banca di riferimento.
Ricorrere alla rinegoziazione significa avere la possibilità di intervenire su aspetti come lo spread o l’entità mensile della rata. Gli istituti di credito tendono a concederla sia ai clienti virtuosi sia a quelli con problemi creditizi, in quanto nel primo caso evitano di perdere un mutuatario di valore e, nel secondo, hanno la possibilità di sbloccare una situazione in stallo, evitando l’esecuzione dell’ipoteca.