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Cessione del quinto dello stipendio normativa: le linee guida

Cessione del quinto normativa 2016

Cessione del quinto dello stipendio normativa: di cosa si tratta. La cessione del quinto rappresenta una formula di finanziamento che prevede il rimborso del debito tramite trattenuta mensile dalla busta paga, operazione che potrà essere effettuata anche dal datore di lavoro o dall’ente di previdenza sociale nel caso di pensionati.

Tutti i clienti saranno soggetti a valutazione dettagliata da parte di banche e istituti di credito presso le quali è stato richiesto il finanziamento con cessione del quinto. Tramite documentazione specifica sarà possibile per la banca stilare il profilo del richiedente e stabilire se concedere il prestito o meno.

Per tutti i finanziamenti tramite cessione del quinto dello stipendio normativa che fornisce ogni indicazione utile nel caso in cui si verifichi la cessazione del rapporto di lavoro, sia in caso di fallimento dell’azienda ma anche per licenziamento.

Cessione del quinto normativa TFR

Secondo quanto indicato dalla normativa in caso di perdita di lavoro del dipendente, il datore di lavoro è chiamato a trattenere tutte le somme maturate dal dipendente, ovvero tramite TFR e di versarle direttamente alla banca così da estinguere il debito residuo.

Qualora però la somma trattenuta non risulti sufficiente a coprire il debito residuo e in assenza di un nuovo rapporto di lavoro, potrebbe aumentare il rischio insolvenza per la banca.

Cessione del quinto normativa in caso di licenziamento

Nel caso in  cui la perdita di lavoro è determinata da un possibile fallimento della ditta, quindi per cause non dipendenti dalla condotta del lavoratore la banca potrà ricevere un rimborso dalla compagnia di assicurazione.  La polizza obbligatoria di rischio impiego viene stipulata da ogni cliente in fase contrattuale così da ridurre il rischio di insolvenza per le banche.

In ogni circostanza però l’insoluto verrà segnalato alla centrale rischi finanziamenti, classificando così il lavoratore come cattivo pagatore, segnalazione che comporterà numerosi problemi al lavoratore in ulteriori accessi al credito.

Secondo quanto riportato dalla normativa il datore di lavoro è obbligato a dover accogliere la domanda di prestito tramite cessione del quinto dal proprio dipendente.

Esistono due tipologie di finanziamento, la cessione del quinto e la cessione del quinto su delega, mentre per  la prima tipologia di finanziamento le rate vengono trattenute direttamente dalla busta paga, importo che necessariamente non potrà superare un quinto della retribuzione netta percepita.

Con i finanziamenti tramite cessione del quinto su delega definito anche doppio quinto, le rate del prestito possono raggiungere fino al 40% delle retribuzione netta, tramite questa tipologia di prestito sia l’importo che le rate mensili possono raggiungere cifre più alte.

Ma in questa circostanza se il datore di lavoro lo ritiene opportuno può rifiutare il superamento del tradizionale 20%.

La cessione del quinto dello stipendio normativa che stabilisce che l’erogazione del prestito avviene mediante assegni circolari non trasferibili intestati al cliente, pagamento che può avvenire anche tramite bonifico bancario.