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Guida al mutuo Inpdap cointestato. Requisiti e condizioni

Mutui Inpdap cointestati: come funzionano e chi può ottenerli

Il nuovo Regolamento Mutui Inpdap ha introdotto diverse novità per quanto attiene alla concessione di mutui ipotecari a condizioni agevolate in favore di dipendenti o pensionati. Tra queste ricordiamo la possibilità di richiedere un mutuo Inpdap cointestato.

L’articolo numero 4 del Regolamento Mutui Inpdap prevede infatti la possibilità per le coppie sposate di ottenere finanziamenti ipotecari cointestati. Opzione che però è accessibile solo a quanti soddisfano tutti i requisiti fissati dall’Inps per la concessione di mutui Inpdap.

Per ottenere un mutuo Inpdap cointestato entrambi i coniugi devono quindi risultare iscritti alla Gestione Unitaria delle prestazioni creditizie e sociali. Si tratta del fondo credito attraverso il quale sono concessi mutui e prestiti Inpdap a condizioni agevolate.

I richiedenti possono essere sia pensionati che dipendenti pubblici in attività di servizio. In questo secondo caso è necessaria la presenza di un contratto di lavoro a tempo indeterminato. In ogni caso ai fini dell’accesso al credito è indispensabile un’anzianità di iscrizione alla Gestione unitaria non inferiore ad un anno.

È necessario precisare che se come indicato dal Regolamento Mutui Inpdap, possono richiedere un mutuo cointestato solo le coppie sposate. Sono esclusi quindi dalla platea dei richiedenti i conviventi.

Conseguenze del mutuo cointestato

Ma cosa comporta cointestare il mutuo? Non vi sono variazioni per quanto riguarda la somma massima finanziabile, che viene definita in base alla finalità del mutuo. I finanziamenti per l’acquisto della casa prevedono un importo massimo di 300 mila euro.

Ridotti gli importi finanziabili per i mutui con finalità di ristrutturazione e acquisto di box o posti auto. Nel primo caso abbiamo un importo massimo pari al 40% del valore immobiliare (fino a un massimo di 150 mila euro), mentre i mutui per l’acquisto di un box o di un posto auto da utilizzare come pertinenza della casa abbiamo un importo massimo pari a 75 mila euro.

Il rimborso avviene in 10, 15, 20, 25 o 30 anni e il tasso può essere fisso o variabile. L’unica differenza tra i mutui intestati ad una sola persona e un mutuo Inpdap cointestato a due coniugi è rappresentata dal fatto che in questo caso l’importo erogato viene ripartito tra i due coniugi.

Cointestare il mutuo se solo un coniuge è iscritto al Fondo credito

Diversa invece la questione quando solo uno dei coniugi è iscritto alla Gestione unitaria Inps. in questo caso non è possibile cointestare il mutuo, ma il coniuge non iscritto interviene nel contratto di mutuo in qualità di parte terza datrice di ipoteca.

Nel caso in cui il mutuo sia richiesto per l’acquisto di un’abitazione o di un box auto, l’atto di compravendita può interessare entrambi i coniugi. Diversa la questione invece per i mutui finalizzati alla ristrutturazione della casa di residenza.

In questo caso il coniuge non iscritto interviene nel contratto solo se l’immobile oggetto di mutuo è di proprietà di entrambi i coniugi. Se la casa è intestata solo al coniuge non iscritto, non sarà possibile ottenere il finanziamento.

Per quanto attiene alla richiesta di finanziamento, vi rimandiamo al nostro approfondimento sulla domanda mutuo Inpdap.