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Prestiti senza busta paga, come richiederli nel 2015

Prestiti senza busta paga 2015

Ai giorni nostri non appare assolutamente un’impresa facile sostenere le spese quotidiane così come portare avanti una famiglia. La forte crisi economica ha spinto, infatti, sia le banche che le finanziarie ad adeguarsi alle esigenze e ai bisogni dei cittadini, aprendo così le porte anche a coloro che non risultano possedere una busta paga.

Per loro è stato concepito un piccolo prestito personale volto a far fronte alle urgenze e alle spese necessarie. Questa particolare forma di credito si rivolge a studenti, disoccupati, lavoratori precari ma anche a lavoratori autonomi o liberi professionisti che possiedono uno scarso reddito. Si tratta sicuramente di prestiti veloci, quelli senza busta paga, che prevedono l’erogazione di cifre più basse rispetto ad altri prestiti: la particolarità sta nella celerità in cui è possibile ottenerli, ovvero anche un arco di 24-48 ore. Inoltre possono essere erogati anche online.

Il prestito veloce senza busta paga è una forma di credito che si presenta diviso in due diverse tipologie: il prestito veloce on-line, dove la banca che eroga il finanziamento verifica le banche dati per conoscere lo status del soggetto richiedente e fornire una risposta alla domanda presentata; il prestito veloce senza busta paga per lavoratori autonomi, liberi professionisti, protestati o cattivi pagatori dove il cliente è tenuto, invece, a presentare la dichiarazione dei redditi.

Per il prestito veloce on-line la tempistica di accettazione è davvero breve e va dalle 24 alle 48 ore, leggermente più lunghi i tempi per il prestito veloce per lavoratori autonomi. Qui si parte da un minimo di 3 giorni e si arriva ad un massimo di 6 giorni.

Chi fa domanda per un prestito veloce senza busta paga, è tenuto ad inserire nella domanda l’ammontare della somma desiderata. Insieme all’importo va poi messo anche il piano di recupero del capitale erogato. Solitamente, inoltre, il soggetto, che andrà a beneficiare del finanziamento, presenta un garante ai fini dell’accettazione della pratica: parliamo di un’altra persona, spesso un genitore, altro parente o un amico, che vanta una situazione finanziaria solida e che potrà farsi carico della restituzione del capitale nel caso di insolvenza da parte di chi fa uso del prestito.

Chi non ha la possibilità di presentare una terza persona, potrà invece far riferimento ad altre garanzie per accedere al credito, quali: l’ipoteca su un immobile a garanzia del prestito. Qui non bisogna trascurare il rischio, anche abbastanza elevato, poiché in caso di insolvenza l’istituto bancario dovrà vendere la casa per recuperare il credito erogato e non sdebitato. Se il soggetto richiedente vive in un immobile in affitto, sarà il canone mensile di locazione a fungere da garanzia per la banca in quanto esso viene identificato comunque come un’entrata dimostrabile, oltre che costante.

Possono inoltre fungere da garanzia anche i titoli finanziari che risultano vendibili facilmente all’istituto bancario; beni mobili o immobili di pari valore o superiore alla somma del capitale di cui si andrà a beneficiare o un accredito mensile sul conto corrente, quale rimborso di una prestazione lavorativa. L’espressione “senza busta paga” non deve infatti farci cadere in errore: è normale che il soggetto richiedente avrà un’entrata economica sebbene non sia certificata.

Prestiti senza busta paga, finanziamenti veloci

I prestiti veloci senza busta paga vengono definiti in ambiente finanziario come prestiti “flessibili” perché destinati a chi non possiede un reddito fisso e dimostrabile. Parliamo di soggetti privi di adeguate garanzie al momento della sottoscrizione del contratto. Il loro tasso di interesse risulterà maggiore rispetto ad altre formule di finanziamento proprio per il rischio di insolvenza che appare sicuramente più alto rispetto ad altri casi. Vi consigliamo di dare una lettura a questo interessante articolo per approfondire i prestiti senza busta paga per pensionati e non.