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Perché rifiutano un prestito: cosa fare e come ottenerlo

Chiedersi perché rifiutano un prestito significa farsi una domanda molto frequente. La crisi di questi anni ha portato infatti tantissime persone a trovarsi davanti a delle risposte negative in sede di richiesta di accesso al credito. Vediamo perché succede.

Prestito rifiutato: quali possono essere i motivi?

Perché rifiutano un prestito? Le risposte a questa domanda possono essere davvero tante. Tutto dipende dal singolo caso. In molte situazioni i clienti si sentono rispondere in maniera negativa alla richiesta di un prestito perché non sono in grado di fornire garanzie reddituali sufficienti.

Questo è il caso di chi non ha un contratto a tempo indeterminato. In tali situazioni è possibile ovviare al problema del rifiuto considerando garanzie alternative alla busta paga, per esempio la proprietà di un immobile.

In generale, però, le società finanziarie e gli istituti di credito tendono a preferire chi è in grado di presentare una busta paga mensile.

Prestiti negati: ecco altre motivazioni

Approfondiamo ulteriormente la questione perché rifiutano un prestito dettagliando altre eventualità in occasione delle quali capita che venga rifiutata l’erogazione di un prestito.

Per capire meglio il quadro consideriamo il caso dei cattivi pagatori e dei protestati. In queste situazioni è praticamente automatico il rifiuto di una richiesta di accesso al credito. Fanno eccezione i prestiti cambializzati e i finanziamenti contro cessione del quinto della pensione, prodotti la cui erogazione non necessita del controllo delle banche dati.

Perché viene negato un mutuo: i casi da considerare

Dopo aver chiarito perché rifiutano un prestito vediamo un caso molto simile, ossia quello del mutuo. L’acquisto di una casa è un obiettivo molto importante, motivo per cui è fondamentale informarsi con attenzione sui requisiti di accesso al finanziamento prima di richiederlo.

Anche in questi casi bisogna considerare tra i principali motivi dei rifiuti la mancanza di garanzie. Molto importante è specificare che le difficoltà vengono incontrate anche da chi ha un contratto a tempo indeterminato a tutele crescenti.

Questa tipologia di contratto di lavoro, introdotta con il Jobs Act, è caratterizzata da minori garanzie di tutela rispetto alle assunzioni a tempo indeterminato legate alle regole pre riforma.

Non avendo ancora un polso effettivo della situazione – la riforma è stata varata poco tempo fa e non ci sono ancora stime importanti sui licenziamenti – gli istituti di credito, in molti casi, tendono a tutelarsi rifiutando i mutui o chiedendo la sottoscrizione di onerose assicurazioni.

Cosa fare in caso di finanziamento rifiutato?

Dopo aver chiarito perché rifiutano un prestito vediamo cosa si può fare. In caso di rifiuto di un prestito personale si può presentare delle garanzie alternative oppure un terzo soggetto garante, che deve avere una capacità reddituale solida.

Per il mutuo, invece, si può ricorrere semplicemente alla firma di un garante o di un coobbligato.