prestiti a titolari Partita Iva
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Tutto sui prestiti a titolari Partita Iva 2024. Guida alla richiesta

Prestiti a chi ha Partita Iva

prestiti personali sono soluzioni di accesso al credito che consentono di accedere a denaro che il beneficiario può utilizzare liberamente, senza presentare alcuna specifica documentazione di spesa. Ma quali sono le condizioni per ottenere prestiti a titolari Partita Iva?

Iniziamo con il parlare delle garanzie da presentare. A differenza di quanto accade con i prestiti per i lavoratori dipendenti, i prestiti a titolari Partita Iva richiedono la presentazione di garanzie alternative alla busta paga. La ragione ovviamente è perché autonomi e liberi professionisti non possono contare su un reddito fisso dimostrabile.

Ai fini dell’accesso al credito quindi è necessario presentare in sede di domanda la documentazione attestante il reddito percepito. A tal proposito si dovranno produrre il Modello Unico oppure la dichiarazione dei redditi dell’anno passato. Nel caso in cui il prestito abbia un importo elevato, la banca richiederà la presentazione non solo dei documenti di reddito dell’anno passato, bensì dei tre anni precedenti la data di richiesta.

Oltre ai documenti di reddito è non è necessario presentare solo i documenti di reddito ma anche quelli anagrafici. Richiesta anche una copia della carta di identità e del codice fiscale.

Tuttavia non sempre il reddito da lavoro è l’unica garanzia da presentare ai fini dell’accesso al credito. Questo perché le garanzie necessarie per i prestiti a titolari Partita Iva sono leggermente diverse rispetto a quelle previste per i finanziamenti dedicati ai lavoratori dipendenti.

La ragione è ovviamente rappresentata dal fatto che lavoratori autonomi e liberi professionisti non possono contare su un’entrata fissa costante. Di conseguenza, a questi soggetti viene associato un profilo di rischio maggiore rispetto a quello previsto per i lavoratori dipendenti.

Le garanzie accessorie

Al fine di dimostrare la propria affidabilità creditizia quindi i potenziali beneficiari dei prestiti a titolari Partita Iva possono dover presentare delle garanzie accessorie. Garanzie che servono a consentire l’accesso al credito anche a quanti non possono contare su un contratto di lavoro.

Ma quali sono le garanzie da presentare? A tal proposito banche e finanziarie prendono in esame diverse soluzioni. Si va dall’accensione di un’ipoteca sulla casa di proprietà alla firma di un garante.

Quest’ultima è la forma di garanzia accessoria maggiormente accettata dagli istituti di credito. Tuttavia per ottenere un prestito con garante è necessario che questo soggetto soddisfi i requisiti fissati dalla banca. Innanzitutto è necessario che il garante sia in possesso di un reddito fisso dimostrabile.

Non solo. Il garante deve avere anche un’età in linea con il requisito anagrafico fissato dall’istituto di credito che concede il prestito. Solitamente il limite è fissato a 75 anni, alla data prevista per la fine del piano di ammortamento. Il reddito del garante inoltre deve risultare adeguato a garantire il regolare pagamento delle rate del prestito.

Diversa invece la questione per i prestiti con garanzia ipotecaria. In questo caso infatti è possibile utilizzare questa forma di garanzia solo se la somma del finanziamento è molto alta. Questo perché la somma del prestito deve risultare in linea con il valore dell’immobile oggetto dell’ipoteca.

Nel caso in cui il valore dell’immobile sia molto superiore a quello del finanziamento, si potrà accendere solo un’ipoteca parziale. Condizione che renderà difficile per la banca rientrare del capitale in caso di insolvenza da parte del beneficiario.

Prestiti per cattivi pagatori autonomi 2024

Ma cosa accade se il richiedente è segnalato come cattivo pagatore? In questi casi lavoratori dipendenti e pensionati hanno la possibilità di ricorrere alla cessione del quinto. Soluzione che però non è percorribile in caso di prestiti a titolari Partita Iva.

Per i lavoratori autonomi che sono segnalati come cattivi pagatori nei database SIC è possibile ricorrere ai finanziamenti con cambiali. Prodotti che vedono l’utilizzo di cambiali come metodo di pagamento. Ogni rata mensile quindi corrisponde ad una cambiale. E in caso di mancato pagamento la banca che ha concesso il prestito può richiedere il pignoramento dei beni.

Le rate hanno cadenza mensile e importo costante. Il tasso d’interesse è fisso, ma risulta piuttosto elevato se confrontato con quelli previsti per i tradizionali prestiti personali.

Per contro però l’accesso al credito avviene in tempi piuttosto brevi. È possibile infatti ottenere i prestiti a titolari Partita Iva con cambiali anche nel giro di sole 48 ore. L’utilizzo delle cambiali inoltre consente di richiedere la modifica del piano di ammortamento in caso di necessità. Ipotesi che prevede però il rifinanziamento di una o più cambiali.

Credito su pegno

In alternativa i lavoratori autonomi che sono segnalati come cattivi pagatori, e hanno quindi difficoltà ad accedere a un prestito tramite i canali tradizionali, possono ricorrere ai prestiti su pegno.

Prodotti che consentono di ottenere denaro anche nell’immediato. Questo perché i prestiti su pegno non prevedono procedure di istruttoria. Non sono infatti richiesti documenti in merito alla situazione patrimoniale o finanziaria del richiedente.

L’unica pratica da svolgere prima di poter sottoscrivere il contratto di prestito è rappresentata dalla valutazione del bene. Questo infatti viene sottoposto ad una stima da parte dell’istituto di credito che eroga il finanziamento.

A seconda del valore del bene, la banca definisce la somma massima finanziabile. Somma che ovviamente non può eccedere il valore del bene impegnato. Il tasso d’interesse è fisso e le rate hanno importo costante. Per quanto riguarda il piano di ammortamento, solitamente banche e finanziarie propongono prestiti su pegno con una durata massima pari a 12 mesi.

Ma chi eroga questi prodotti? Sia i prestiti su pegno che i finanziamenti cambializzati sono prodotti un po’ datati e per questo non concessi da tutti gli istituti di credito. Solitamente i finanziamenti con cambiali sono concessi da società finanziare di piccole dimensioni, mentre i prestiti su pegno sono erogati da solo una cinquantina di istituti in tutto il Paese.