Prestiti senza busta paga di Poste Italiane: un’opportunità a basso rischio
Perché scegliere i prestiti senza busta paga Poste Italiane? La crisi economica ha compromesso il rapporto tra creditore e debitore. I vecchi modelli rischiano di non funzionare più, soprattutto per quanto riguarda le garanzie. Il problema risiede in un semplice fatto: le banche continuano a chiederle, anche se sono ormai in pochi ad averle.
In questo panorama, una boccata d’ossigeno è fornita dai prestiti senza busta paga Poste Italiane. Un prodotto sui generis, anche per la categoria cui fa riferimento: i prestiti senza garanzie.
Questa tipologia di finanziamento soddisfa una necessità che riguarda ormai tante persone: avere accesso al credito, anche se non si gode di un reddito stabile. La precarietà, d’altronde, è la cifra di questi tempi e per questo motivo non deve essere più considerata sinonimo di insolvibilità. In verità, alcune banche stanno cambiando registro e hanno iniziato a inserire nella loro offerta prodotti in grado di rivolgersi anche a chi non ha una busta paga. Non è detto, però, che siano convenienti per i debitori.
In primo luogo, necessitano spesso di un garante. Nonostante tutto, gli istituti di credito non si fidano, dunque hanno bisogno di una figura terza su cui rifarsi nel caso in cui le cose andassero male. Secondariamente, sempre per lo stesso motivo (mancanza di fiducia e paura di perdere le somme investite) spesso e volentieri impongono tassi di interesse molto alti, che in questo caso fungono da premio per il rischio.
In questo panorama così difficile, anche considerando la ormai relativa diffusione dei prestiti senza busta paga, risalta l’iniziativa di Poste Italiane, lo SpecialCash Postepay.
Poste italiane prestiti personali senza busta paga: un po’ di numeri
Cosa hanno di particolare i prestiti senza busta paga Poste Italiane? Semplice, si comportano normalmente. È vero, sono finanziamenti senza garanzia ma sfuggono alle dinamiche del mercato creditizio, che impone tassi alti e condizioni svantaggiose.
Lo SpecialCash Postepay propone interessi decenti, si riceve in tempi brevi, non nasconde insidie di sorta. Verrebbe a questo da chiedersi dove stia l’inganno.
In effetti, qualcosa di strano c’è. Un difetto di fondo in grado di compromettere il giudizio di fondo sul prodotto: l’importo liquidato è veramente minimo. Non si può parlare nemmeno di migliaia di euro, piuttosto siamo nel campo delle centinaia.
Le scelte sono tre: 750 euro, 1000 euro, 1500 euro. Ciascuna alternativa corrisponde a un importo dovuto (rispettivamente 835, 1138 e 1734 euro) diverso e a un periodo di ammortamento (15, 20, 24 mesi), tutto già predefinito. Il ché, ammesso che per qualcuno sia una necessità, preclude le strade a ogni tentativo di personalizzazione.