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Prestito con pensione minima 2024 Come Funziona

Come funziona il prestito con pensione minima nel 2024? È possibile anche per questa categoria di richiedenti ottenere credito? Facciamo chiarezza e vediamo le concrete opportunità di finanziamento con la nostra nuova guida.

Quali sono prestiti per pensionati con pensione minima 2024

Il mercato prestiti è aperto anche ai pensionati sebbene questi debbano rispettare determinati requisiti. Il principale vincolo interessa l’entità della pensione mensile che viene percepita.

Dal punto di vista delle impostazioni legislative è previsto che un pensionato possa ottenere un finanziamento a condizione che disponga di un importo minimo destinato alla gestione delle spese essenziali. Queste corrispondono alla cosiddetta pensione minima.

Ciò significa che la pensione minima non potrà essere sfruttata per conseguire un prestito personale poiché costituisce una soglia basilare da preservare.

È chiaro quindi che il pensionato deve valutare con attenzione il proprio profilo per trovare il finanziamento più adatto alle sue caratteristiche.

Ma prima di individuare le effettive possibilità di finanziamento è necessario chiarire cosa s’intende per pensione minima.

Cessione del quinto per pensionati: esempi

La pensione minima viene fornita a quei pensionati che dispongono di un reddito da pensione più basso rispetto a una soglia definita dalla legge come “minimo vitale”.

Per quanto riguarda l’anno 2024 il valore della pensione minima equivale a 501,89 euro mensili. A tanto ammonta la soglia vitale che non può essere erosa da eventuali finanziamenti.

I prestiti per pensionati sono accessibili quindi per chi può contare su un trattamento pensionistico mensile maggiore di questa soglia.

La soglia della pensione minima

Prestito con pensione minima 2024: traduciamo in pratica i vincoli cui sono soggetti i pensionati interessati ad accedere al credito. Immaginiamo un finanziamento su cessione del quinto, ovvero con una rata massima pari a 1/5 del trattamento pensionistico mensile.

Ipotizziamo la presenza di una pensione netta considerata a livello mensile pari a mille euro. Per questa avremo una rata del prestito su cessione del quinto di 200 euro.

La pensione che resta una volta sottratta la rata sarà di 800 euro, un importo maggiore al valore della pensione minima che va salvaguardata. Stiamo quindi parlando di una linea di credito effettivamente concedibile.

Se invece consideriamo una pensione di 600 euro, avremo una rata del finanziamento su cessione del quinto corrispondente a 120 euro.

Compiuta la sottrazione già indicata in precedenza, avremo un importo rimanente di 480 euro. Si tratta quindi di una cifra più bassa rapportata alla pensione minima.

Perché il prestito sia fruibile da parte di quest’ultimo pensionato preso in esame, la rata massima sostenibile dovrà essere di poco meno di 100 euro.

Le alternative 2024

Per quanti dispongono esclusivamente di una pensione minima non è possibile conseguire finanziamenti su cessione del quinto, la principale formula di rimborso utilizzata nei prestiti per pensionati.

Vi sono però delle soluzioni alternative che permettono di aggirare questo problema. Qual è quindi il miglior prestito con pensione minima nel 2024?

Chi è titolare della pensione minima ma dispone della proprietà di un immobile può ricorrere al noto prestito vitalizio ipotecario.

Quando scegliere Prestito vitalizio ipotecario

Prestito con pensione minima: il prestito vitalizio ipotecario. Perché questo finanziamento permette di aggirare i limiti che abbiamo esposto in merito alla pensione minima?

A dispetto di altre proposte il prestito vitalizio individua nell’immobile in possesso del pensionato la garanzia di rimborso e la restituzione stessa del capitale accordato.

Vediamo quindi come funziona questo prodotto e quali sono i requisiti d’accesso. È un finanziamento pensato per le necessità di persone che hanno almeno 60 anni e dispongono di un immobile di proprietà su cui non sono presenti altre ipoteche.

Reverse mortgage: il rimborso

È un prodotto molto conosciuto nei mercati anglosassoni dov’è noto come reverse mortgage. Il beneficiario non deve vendere la casa e il rimborso della somma fornita, inclusi gli interessi, ricade sugli eredi. Sì, è un prodotto che prevede un rimborso successivo alla morte del titolare del prestito.

Se gli eredi non intendono pagare il debito, l’istituto di credito può decidere di procedere con la vendita della struttura posta a garanzia.

L’entità del finanziamento varia di solito tra il 15% e il 40/50% del valore dell’abitazione. Incidono molto sia il valore della struttura immobiliare sia l’età del richiedente.