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Prestito infruttifero 2024: come funziona e quando stipularlo

Si sente spesso parlare di prestito infruttifero, una soluzione di accesso al credito per molti conveniente. Cosa si intende con questa definizione? Quando la si utilizza si inquadra un prestito che non prevede gli interessi.

Prestiti infruttifero: da chi sono scelti?

Il prestito infruttifero è una soluzione molto frequente nell’ambito dei prestiti tra parenti o tra amici. In questi casi, infatti, l’applicazione di interessi si configurerebbe come esercizio di attività bancaria. Risulta chiaro il fatto che bisognerebbe chiamare in causa numerose regole.

A questo punto possiamo dire che i prestiti infruttiferi sono vantaggiosi, ma bisogna fare attenzione. A cosa di preciso? Ai controlli del fisco. Le somme ricevute e versate vanno infatti giustificate. Ecco perché, quando si decide di richiedere o concedere un prestito tra parenti, è bene versare la somma con un bonifico. Essenziale è anche rendere chiara la causale.

Prestito tra parenti: altri consigli

Il prestito infruttifero tra parenti o amici deve essere associato alla redazione di una scrittura privata. Per quale motivo? Per il semplice fatto che in questo modo entrambe le parti hanno chiare le condizioni da seguire.

Cosa deve contenere una scrittura privata di qualità? Prima di tutto la specificazione della somma prestata. Essenziale è chiarificare anche le modalità di versamento della stessa e i dettagli relativi al rimborso. L’ultimo punto prevede l’elenco di eventuali accordi aggiuntivi tra le parti.

Lo step finale prevede l’ufficializzazione di questa scrittura privata. La principale soluzione a tal proposito consiste nel depositarla all’Agenzia delle Entrate. Un’altra modalità utile prevede la scelta di auto spedirsela tramite raccomandata.

Prestiti infruttiferi vs donazioni: le differenze

Il prestito infruttifero si differenzia dalla donazione in quanto prevede un rimborso, anche se solo della quota capitale. Se si seguono le regole può diventare un’ottima soluzione per chi non ha un lavoro o garanzie reddituali scarse. Da ricordare è che questo è solo una forma di prestito tra privati.

Esiste infatti anche il social lending. Inizialmente diffuso in area anglosassone, ha preso piede da tempo nel nostro Paese. A differenza dei prestiti infruttiferi in questo caso bisogna rimborsare anche gli interessi.

Social lending in Italia: ecco cosa sapere

Dopo aver parlato di prestito infruttifero diamo qualche informazione sul social lending. I principali riferimenti in merito in Italia sono i portali Smartika e Prestiamoci. In entrambi i casi il prestito è richiedibile solo con busta paga. Gli staff dei due broker online controllano ogni potenziale richiedente, escludendo i profili creditizi non limpidi.

Quanto si può richiedere? Con Smartika si parla di una cifra che può andare dai 1.000 ai 15.000€. Con Prestiamoci, invece, si arriva fino a 25.000.

Da non dimenticare è che che in caso d’insolvenza scattano le procedure standard di recupero crediti. Concludiamo specificando che entrambi i portali permettono di scegliere pacchetti assicurativi facoltativi.