Barometro Crif prestiti finalizzati: in aumento
È stata da poco resa nota l’analisi Eurisc relativa alle tendenze del credito al consumo nel nostro Paese. Si tratta di un report che pone in evidenza la richiesta, inerente le famiglie, dei primi due mesi di quest’anno. Il barometro Crif ha messo in luce un incremento complessivo dell’11%.
A occupare un ruolo di primo piano sono i finanziamenti finalizzati, prodotti destinati all’acquisto di beni o servizi. Un ruolo di primo piano, all’interno di questa categoria, è giocato dalle linee di credito rivolte all’acquisto di automobili, seguono i finanziamenti per interventi di arredamento, seguito da prodotti relativi al settore della tecnologia.
Nel complesso i finanziamenti finalizzati hanno generato un aumento, a livello annuale, pari al 24%. Per quanto attiene invece alle somme, la richiesta media è di 5.672 euro (dato aggiornato a febbraio 2016).
Prestiti non finalizzati scendono del 3,4%
Sono invece soggetti a una contrazione delle domande i prestiti personali privi di una finalità di utilizzo. Le linee di credito rivolte all’acquisizione di liquidità per fronteggiare spese non programmate scendono del 3,4% se confrontiamo i dati con quelli dello stesso periodo dello scorso anno. L’importo medio è comunque, e comprensibilmente, più elevato se raffrontato di quello dei finanziamenti finalizzati: 12.312 euro. Tracciando una media assoluta, ovvero complessiva di finalizzati e non, abbiamo un prestito medio che si attesta sugli 8.400 euro.
Crif barometro credito al consumo: i beneficiari
Ma chi sono i richiedenti, quali caratteristiche hanno? Secondo quanto indicato dal barometro Crif, sono in aumento le domande di finanziamento da parte dei più giovani. La fascia di età compresa tra i 25 i 34 anni fa registrate un incremento dello 0,4%, sempre in rapporto allo stesso periodo dello scorso anno.
Diminuiscono invece dello 0,4% gli utenti tra i 35 e i 44 anni che richiedono un accesso al credito. Una riduzione in termini percentuali che non deve però lasciare in ombra le proporzioni in valore assoluto di questa segmento di utenza. Da questo punto di vista stiamo parlando in circa ¼ dell’utenza complessiva.
E vediamo in ultima battuta la questione dei tempi dei piani di ammortamento. Si è verificato un aumento corrispondente al 2,5% per quanto attiene i finanziamenti che hanno una durata superiore ai 5 anni. Questi costituiscono circa 22% del mercato. I prestiti che non hanno una durata inferiore a un anno rappresentano invece il 18,2% e subiscono una significativa battuta d’arresto: in calo del 7,2% se considerati su base annua.