L’acquisto prima casa è un investimento importantissimo. Per evitare sorprese è bene avere le idee chiare su tutte le voci di spesa.
Comprare la prima casa: i passi iniziali
Quando si tratta di procedere con l’acquisto prima casa è necessario partire dalla scelta dell’istituto di credito con il quale accendere il mutuo. Quale scegliere? La situazione cambia ovviamente a seconda delle esigenze della singola persona, ma è bene ricordare che dal controllo del TAEG, una voce che riassume tutti i costi del finanziamento.
Un altro aspetto importante riguarda la scelta del tasso. A tal proposito è bene ricordare che quello fisso è configurabile come alternativa particolarmente conveniente, in quanto la politica della BCE ha comportato un abbassamento importante degli interessi.
Acquisto della prima casa: le agevolazioni
Quando si parla di acquisto prima casa si inquadrano diverse agevolazioni. Quali sono? Prima di elencarle ricordiamo che variano a seconda che il venditore sia un privato o un’impresa (che può essersi o meno occupata dei lavori).
Nel caso di acquisto della prima casa da venditore privato si parla dei seguenti oneri:
- Iva esente
- Imposta di registro del 2%
- Imposta catastale fissa di 50€
- Imposta ipotecaria fissa di 50€
Se l’immobile risulta registrato nelle categorie catastali di lusso (A1, A8 e A9) l’imposta di registro è pari al 9%.
Acquisto della prima casa da impresa costruttrice: ecco cosa sapere
L’acquisto prima casa da impresa costruttrice che ha ultimato i lavori da almeno 5 anni prevede il pagamento delle seguenti imposte:
- Iva al 4%
- Imposta di registro fissa pari a 200€
- Imposta catastale fissa pari a 200x€
- Imposta ipotecaria fissa pari a 200€
Se invece l’impresa ha ultimato i lavori da più di 5 anni o che non li ha eseguiti le imposte sono le seguenti:
- Iva esente
- Imposta di registro del 9%
- Imposta ipotecaria fissa di 50€
- Imposta catastale fissa di 50€
Prima casa detrazioni: come funzionano
L’ultimo aspetto da considerare in merito ad acquisto prima casa è il nodo delle detrazioni sugli interessi passivi pagati. A quanto ammontano? Al 19%, fino a una soglia massima di 4.000€ annui (il risparmio è così configurabile in circa 760€ annui).
Le detrazioni sugli interessi passivi devono essere godute dal medesimo soggetto che risulta intestatario del contratto di mutuo. Affinché sia possibile godere delle agevolazioni fiscali è necessario che l’immobile sia adibito ad abitazione principale entro 6 mesi dal contratto di acquisto.
Nel corso del primo anno di piano di ammortamento possono essere portati in detrazione anche gli oneri accessori e le quote di rivalutazione legate a clausole di indicizzazione. L’onorario spettante al notaio e le spese dell’atto di compravendita non sono mai detraibili dall’Irpef del mutuatario.