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Prima casa obbligo residenza: tempi e vantaggi

Avere le idee chiare su prima casa obbligo residenza è molto importante, soprattutto se si ha intenzione di non perdere i benefici fiscali connessi alla prima abitazione

Prima casa obbligo residenza Comune: ecco cosa sapere

Quando si parla di prima casa obbligo residenza si inquadra una situazione che deve rispondere a determinate regole. Perché si possa definire un’abitazione come prima residenza è necessario che l’immobile risponda ai seguenti requisiti:

  • Unità immobiliare di tipo residenziale;
  • Unità immobiliare acquistata da persona fisica che agisce per scopi diversi da quelli imprenditoriali;
  • Immobile acquistato in un momento in cui l’acquirente non risulta in possesso di altre case sul territorio nazionale;

Fatti salvi questi requisiti, è necessario ricordare anche che il proprietario dell’immobile, affinché esso possa essere definito come prima casa, deve avere la residenza o il luogo di lavoro nel Comune in cui l’unità in questione è situata.

Prima casa obbligo residenza fisica: quali tempistiche?

Analizzare la questione relativa a prima casa obbligo residenza significa parlare anche di tempistiche. Per poter definire un immobile come prima casa d’abitazione è necessario trasferirvi la residenza entro 18 mesi.

Questo lasso di tempo scende a 12 nel caso in cui si abbia intenzione di usufruire della detrazione Irpef degli interessi passivi del mutuo.

Prima casa obbligo residenza agevolazioni: i casi particolari

Per quanto riguarda la prima casa obbligo residenza agevolazioni, è bene ricordare che esistono specifiche deroghe all’obbligo di presentare la richiesta di residenza nel Comune ove è situato l’immobile entro 18 mesi dal suo acquisto.

Tali situazioni riguardano i lavoratori attivi nel comparto delle forze armate, che non sono tenuti a seguire la suddetta regola e che non rischiano la perdita delle agevolazioni fiscali se non formalizzano il trasferimento della residenza.

Altro caso particolare è il mancato trasferimento della residenza per separazione coniugale che, essendo riconducibile alla volontà del singolo individuo, determina la perdita delle agevolazioni.

Prima casa agevolazioni: quali sono?

Discutere di prima casa obbligo residenza significa chiamare in causa le agevolazioni fiscali alle quali possono accedere coloro che, dopo aver acquistato un immobile, trasferiscono la residenza nel Comune – attenzione, non nell’unità immobiliare stessa – in cui è situato.

Quali sono? Ecco le differenze a seconda della tipologia di venditore:

  • Acquisto prima casa da privato: Iva esente, imposta di registro pari al 2%, imposta ipotecaria corrispondente a 50€, imposta catastale corrispondente a 50€.
  • Acquisto della prima casa da un’impresa (caso della compravendita soggetta a Iva): Iva pari al 40%, imposta di registro di 200€, imposta catastale di 200€, imposta ipotecaria di 200€.
  • Acquisto della prima casa da un’impresa (caso della compravendita esente da Iva): imposta di registro del 2%, imposta ipotecaria corrispondente a 50€, imposta catastale corrispondente a 50€.

Le imposte appena citate devono essere versate direttamente al notaio al momento della redazione e registrazione dell’atto di compravendita.