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Finanziamenti a fondo perduto 2016: le opportunità per i giovani

Finanziamenti a fondo perduto 2016 giovani: cosa sono

Il panorama creditizio è eterogeneo. Talmente eterogeneo da avere dei confini a volte labili. A metà del guado, e precisamente tra la sponda del prestito e quello del contributo statale, si stagliano i finanziamenti a fondo perduto 2016. Sono considerati un mezzo di sviluppo economico, un’arma per combattere la crisi e far ripartire il paese. Cosa sono? E perché vengono ritenuti così importanti?

Per finanziamento a fondo perduto si intende un particolare tipo di prestito la cui caratteristica principale è quella di non essere rimborsato. Chi ne usufruisce non è obbligato a restituire alcunché. Non ci sono interessi, né importi dovuti.

Finanziamenti a fondo perduto 2016: enti pubblici

Come qualsiasi prestito, vengono concessi dagli istituti di credito. In questo caso, a monte del processo di erogazione, vi è però un ente pubblico. A organizzare i finanziamenti a fondo perduto possono essere i comuni (raramente), le province, le regioni, lo Stato e persino la comunità europea.

Questo particolare tipo di prodotto ha una funzione precisa, che in parte spiega l’assenza del rimborso. Il suo scopo è quello di finanziare progetti imprenditoriali avanzati da categorie “protette”. Tra questi figurano proprio i giovani che si avventurano sulla via dell’autoimprenditorialità.

È esattamente questo il motivo per cui vengono giudicati come uno strumento che opera per la collettività. Pur in un modo eccentrico, contrastano la disoccupazione (un giovane che apre una startup è un giovane che si lascia alle spalle lo status di disoccupato) e promuovono l’innovazione. Perché, è ovvio, il progetto deve offrire qualcosa di nuovo, che possa funzionare.

Non ci sono delle regole fisse. E’ l’ente, bando dopo bando, a stabilire i requisiti, le condizioni di finanziamento e gli importi erogabili.

Finanziamenti a fondo perduto 2016 Invitalia: un aiuto di Stato

Tra i finanziamenti a fondo perduto 2016 italiani spiccano quelli messi a disposizioni da Invitalia. Questa è un’agenzia statale che si occupa di sviluppo economico. Propone ogni anno numerose iniziative, ma quella più interessante è sicuramente “Autoimpiego”, che offre un finanziamento a fondo perduto a cui è possibile aggiungere un finanziamento a tasso agevolato. Nel primo caso, come da prassi, i beneficiari non restituiscono nulla; il secondo funziona con un normale prestito, sebbene i tassi siano vicini o pari allo zero.

Il massimo importo finanziabile copre una spesa per l’avvio dell’impresa pari a 25.823 euro. Il finanziamento si rivolge a tutti i settori, dal primario al terziario, ed è arricchito da un supporto di tipo tecnico, somministrato nella fase di avviamento. Il bando è piuttosto stringente ed è seguito da una doppia verifica: formale, che riguarda i requisiti; di merito, che riguarda la qualità e la fattibilità del progetto.