I mutui a tasso variabile con CAP sono l’ideale per chi cerca una soluzione intermedia tra fisso e variabile. Prevedono una formula simile a un normale piano a tasso variabile. L’unica differenza riguarda il fatto che, quando l’interesse si alza per gli andamenti di mercato, non può superare un certo limite. Passiamo alle proposte da non perdere.
Come funziona il mutuo a tasso variabile con CAP
Con i mutui a tasso variabile con CAP, il beneficiario del finanziamento si trova a pagare per tutto il piano un interesse leggermente più alto.
Per quale motivo? Per il semplice fatto che l’applicazione del CAP rappresenta un rischio per l’istituto di credito, che cerca di tutelarsi per evitare di perdere troppo.
Questo permette di dire che l’opzione con CAP è adatta a chi può farsi carico di una rata non bassa, ma con la consapevolezza di avere una tutela in caso di rialzi imprevedibili.
Miglior mutuo tasso variabile con CAP: analisi delle offerte
Dopo aver spiegato come funzionano i mutui a tasso variabile con CAP non resta che dare spazio a un’analisi delle offerte. Partiamo ipotizzando un mutuo di 90.000€ richiesto per un immobile che ne vale 200.000. Il piano di ammortamento ha una durata di 20 anni.
Tra le proposte migliori del momento spicca senza dubbio quella di Cariparma. Questo istituto di credito, tenendo conto dei dati sopra riportati, offre una rata mensile di 245,90€.
Mutuo a tasso variabile con CAP: altre proposte da non perdere
Le offerte interessanti per chi è alla ricerca di mutui a tasso variabile con CAP nel 2024 non finiscono certo qui. Prendendo come partenza i dati sopra specificati analizziamo il prodotto Mutuo QuasiFisso di BNL Gruppo BNP Paribas. In questo caso si avrebbe una rata mensile di 255,98€.
Interessante è anche la proposta di Banca Popolare di Milano, che offre una rata di 258,90€. Questo istituto ha fissato il CAP al 4,45%. Pure WeBank ha in portafoglio prodotti un mutuo di questo tipo, con uno spread molto basso e un CAP massimo al 6%.
Alternative al tasso variabile con CAP: la surroga o la rinegoziazione
I mutui a tasso variabile con CAP a prima vista possono sembrare delle soluzioni vantaggiose. Prima di sceglierli bisogna però riflettere sui costi e sulla possibilità di ricorrere alla surroga e alla rinegoziazione. Queste alternative sono infatti congeniali in caso di rialzo insostenibile dell’interesse del mutuo. Nel primo caso si può trasferire il finanziamento a un altro istituto di credito, mentre nel secondo si ridiscutono le condizioni di rimborso senza bisogno di cambiare banca.
Gli esperti consigliano anche di orientarsi sulla soluzione del tasso variabile indicizzato al parametro BCE. Si tratta infatti di un’opzione caratterizzata da una minor volatilità e dall’applicazione di spread più contenuti.