Per capire meglio come funzionano le cose in merito a mutuo rifiutato è necessario aprire con una premessa, ricordando che la banca non ha l’obbligo di concedere mutui a qualsiasi soggetto li richieda. Questo non mette però in secondo piano la necessità di considerare la trasparenza in ambito precontrattuale.
Mutui: tutte le tutele per i clienti
Un aspetto che è opportuno considerare quando ci si orienta nell’ambito della questione mutuo rifiutato riguarda il fatto che per le banche sono clienti sia i mutuatari effettivi, sia coloro che si accingono a chiedere un finanziamento.
Questo vuol dire che anche chi non ha in corso un piano di ammortamento viene trattato tenendo conto di specifiche tutele, che devono riguardare anche i motivi di rifiuto di un mutuo.
Rifiuto mutuo: tutti i motivi
Quando si discute di mutuo rifiutato è bene specificare che la banca è tenuta a chiarire i motivi della mancata concessione del finanziamento. In alcuni casi l’erogazione viene rifiutata in quanto il soggetto risulta segnalato alla Crif.
Dopo aver analizzato le caratteristiche della propria posizione creditizia con la visura richiesta e inviata tramite raccomandata espresso, è possibile decidere sul da farsi. Siccome la cancellazione alla Crif richiede come minimo un anno – questo in caso di presenza nelle banche dati per il ritardo nel pagamento di 1/2 rate – è bene optare per alternative come la richiesta di un mutuo attraverso la presentazione di un garante.
Mutuo rifiuto immotivato: cosa può fare il cliente
In caso di mutuo rifiutato senza motivazioni sufficientemente chiare e strutturate, in virtù dei principi di trasparenza precontrattuale poco fa ricordati, il cliente ha a disposizione uno strumento molto utile, che gli consente di ottenere un eventuale risarcimento economico.
Di cosa si tratta? Dell’Arbitro Bancario e Finanziario, che consente al cittadino di far valere le sue ragioni rispetto all’istituto di credito.
Rifiuto del mutuo: considerazioni finali
Concludiamo questa guida dedicata al mutuo rifiutato entrando nel vivo di una situazione che, secondo la giurisprudenza italiana, non consente di inquadrare una responsabilità da parte della banca.
Di cosa si tratta? Del caso dell’istituto di credito che, una volta ultimato il processo d’istruttoria, indica la somma massima finanziabile mettendo in campo una cifra più bassa rispetto a quella richiesta inizialmente dal cliente.
Un’altra situazione in cui è impossibile parlare di una responsabilità dell’istituto di credito è quella in cui il cliente si rifiuta di fornire documenti necessari, come per esempio quelli attestanti la sua condizione reddituale.
A livello generale si può ricordare che rientrano nei comportamenti illeciti da parte della banca tutte quelle situazioni in cui l’istituto di credito induce il cliente a credere in un esito positivo della richiesta, pur non sussistendo i requisiti perché la cosa possa concludersi in maniera positiva, ossia con l’accensione di un mutuo.