prestito tra parenti senza interessi
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Come fare un prestito tra parenti senza interessi

Come sottoscrivere un prestito tra familiari e non correre rischi con il fisco

In questo periodo di crisi economica, caratterizzato da una disoccupazione ormai oltre l’11%, sono sempre di più i contribuenti che si trovano a dover ricorrere ai prestiti tra familiari e amici. Tuttavia quando si parla di come stipulare un prestito tra parenti senza interessi sono molti gli interrogativi da chiarire. Vediamo quindi di fare un po’ di chiarezza.

La prima cosa da dire quando si parla di prestiti tra privati è che si tratta di una soluzione di finanziamento consentita per legge. Questo a condizione però che si parli di erogazioni occasionali e rivolte a un numero determinato di persone.

A tal proposito ricordiamo che il Decreto Legislativo n.385 del 1993 punisce quanti esercitano l’attività finanziaria in modo abusivo. Il suddetto decreto precisa anche che è necessario che l’attività finanziaria in questione venga svolta nei confronti del pubblico. Di conseguenza, fare un prestito a un amico o a un familiare non è reato.

Lo scambio monetario tra parenti, amici o conviventi può avvenire sia sotto forma di donazione che di prestito. Ed è proprio questo secondo caso che andremo ad approfondire.

Quando è possibile fare un prestito tra familiari o amici? Sempre, purché si stiano rispettando le condizioni indicate nelle righe precedenti. Il prestito tra parenti senza interessi può essere concesso sia per aiutare una persona cara ad affrontare una spesa specifica, come l’acquisto di una casa o l’avvio di un’attività, ma anche per fornirgli maggiore liquidità con la quale far fronte alle esigenze di tutti i giorni.

Perché stipulare un contratto di finanziamento

Ora che abbiamo appurato che il prestito di denaro tra privati è una pratica consentita per legge, vediamo di analizzare la questione del contratto di finanziamento. È di fondamentale importanza infatti che il prestito sia redatto in forma scritta e in modo chiaro.

Questo perché, sebbene la legge non imponga la forma scritta per i contratti di prestito, mettere le condizioni nero su bianco è una tutela per entrambe le parti. In caso contrario infatti si rischia di incorrere in problemi seri, che vanno dal rischio di non vedersi restituire la somma all’accertamento fiscale.

In altre parole, pur trattandosi di familiari è sempre consigliabile formalizzare il contratto di prestito utilizzando una scrittura privata. La formalizzazione dettagliata del prestito, consente infatti le due pari di munirsi di alcune “pezze d’appoggio” che potrebbero rivelarsi molto utili in caso di un controllo da parte dell’Agenzia delle Entrate.

Questo perché in seguito all’acquisto di un bene costoso, come ad esempio una casa o un’auto, il fisco può decidere di verificare se tale spesa risulta giustificabile ovvero se è in linea con il reddito complessivo del cittadino.

Solitamente, l’accertamento fiscale scatta quando il reddito ipotizzato dall’Amministrazione risulta superiore a quello che il contribuente ha dichiarato in sede di dichiarazione dei redditi.

In caso di accertamento, sarà fondamentale per il cittadino essere in grado di dimostrare la provenienza del denaro. E se ha ricevuto un prestito da parte di un amico o di un familiare, avere un documento che lo attesti potrebbe salvarlo da una sanzione amministrativa. A questo punto appare chiaro perché, soprattutto se si tratta di somme elevate, è consigliabile formalizzare il prestito.

La scrittura privata

La soluzione più semplice per sottoscrivere un prestito tra parenti senza interessi è quella di stipulare una scrittura privata. Documento che non richiede la presenza di un notaio e che può anche non essere registrato presso l’Agenzia delle Entrate.

Quando si stipula un prestito tra privati con scrittura privata è fondamentale riportare nell’intestazione la dicitura “contratto di mutuo ex art. 1813 del codice civile”.

Questo perché, sebbene si parli sempre di prestiti tra privati, in realtà l’unica forma di finanziamento che può essere stipulata da due privati è il mutuo. Parlare di prestito tra parenti senza interessi quindi non è corretto, poiché in effetti si tratta di un mutuo.

Ma quali sono i dati da indicare nella scrittura privata? Innanzitutto i dati anagrafici dei due soggetti coinvolti. Poi è necessario che siano indicati in modo chiaro e univoco la somma prestata e le modalità di rimborso.

Nel caso di prestiti con interessi è necessario anche riportare l’entità degli interessi che il debitore dovrà rimborsare. Tuttavia questo non è necessario quando si parla di prestito tra parenti senza interessi.

Sebbene non sia indispensabile, le due parti possono anche inserire nel contratto delle clausole relative ai ritardi nei pagamenti e alle eventuali garanzie richieste a fronte della concessione del capitale. È possibile quindi accordarsi in merito ai tassi di mora e alle eventuali penali.

La data certa

Una volta che entrambe le parti hanno firmato il contratto di prestito, va indicata la data certa. Si tratta di una formalità che consente di dimostrare quando è stato effettivamente sottoscritto il contratto di prestito.

Ma come indicare la data certa? Vi sono diverse soluzioni per farlo. La più semplice è presentarsi ad un ufficio postale e chiedere che venga apposto sull’atto un apposito timbro. In alternativa si può ricorrere alla firma elettronica del contratto, oppure fare in modo che la data certa venga apposta tramite uno scambio di corrispondenza con raccomandata con ricevuta di ritorno.

È possibile inoltre registrare il contratto di prestito tra parenti senza interessi presso l’Agenzia delle Entrate. In tal caso però è necessario far fronte a dei costi. È infatti previsto il pagamento di un’imposta di bollo pari a 16 euro per ogni quattro facciate dell’atto.

Non solo. scegliendo di registrare il contratto presso l’Agenzia delle Entrate il contribuente deve anche pagare l’imposta di registro. Questa è calcolata con un’aliquota del 3%, che viene applicata sull’importo del finanziamento erogato. L’imposta di registro deve essere pagata entro 20 giorni dalla data della stipula del prestito.

Ricordiamo infine che per i prestiti con importi superiori a 3 mila euro è necessario che la concessione della somma avvenga tramite mezzi di pagamento tracciabili. La soluzione migliore è probabilmente rappresentata dal bonifico, poiché fornisce una prova certa del passaggio di denaro.